Salaiola
Salaiola è il luogo ideale per
coloro che avvertono la nostalgia di una dimensione in cui corpo e spirito
operano in sinergia.
E’ un nido nascosto nel verde
della campagna toscana, adagiato tra colline e montagne ed immerso in un
silenzio restio all’incedere dei tempi. “Ed
è un silenzio, il nostro, che risponde con antica saggezza alle problematiche,
più iniziatiche che politiche, del presente, all’urgenza di un ripensamento
dell’essere umano a partire dalle sue fondamenta e agli stringenti appelli del
pianeta.”(Cit. Roberta Fabbri da “Il libro di Salaiola – Ed. Heimat - 2017)
Qui si ascoltano i poeti e si
celebrano ogni anno in occasione della “Festa della poesia ”; si festeggia la
bellezza della vita,
l’idea di una Terra come luogo di piena consapevolezza e condivisione grazie al
risveglio della nostra vera essenza con la Festa della Luna (Amiata
Armonia e Benessere); si percorrono itinerari a piedi, in mountain bike o a
cavallo, per giungere di fronte a paesaggi e panorami capaci di appagare i
sensi e stordire l’anima.
Situata a 740 m s.l.m., Salaiola
appartiene ai piccoli centri dell’Amiata. Piccoli centri, in seno a
quell’Amiata ricordata da Dante e che ha dato i natali a G.D. Peri, Ernesto
Balducci, Mario Luzi, ma ha affascinato anche altri personaggi illustri, quali:
Cecco Angiolieri, Pio II Piccolomini, Carducci, Montale.
Balducci: <La montagna, con le sue
castagne era la nostra madre, ci allattava...
...capisco gli indios che si
rifiutano di considerare la natura come merce di scambio: -non si vende la
propria madre- disse il capo tribù dei Sioux al presidente degli Stati Uniti
che voleva comprare la sua riserva>.
L’idea di “Salaiola Borgo Naturalistico”, nasce dalla spinta di moltissimi proprietari privati della
Frazione mossi da un pensiero comune, al
fine di preservare, promuovere e valorizzare il proprio territorio, che tanto
hanno a cuore, nell’ottica di un presente ed un futuro sostenibile.
Qui troviamo il paesaggio
mediterraneo submontano, tipico dell’alta maremma, con vegetazione rigogliosa,
fitta e selvaggia, aceri campestri olmi,
querce, ginestre, rosa canina, rovi, pioppi neri, salici, ciliegi,
prugnoli selvatici, peri, meli, abete bianco, biancospino noccioli, ecc. (la
stessa vegetazione che si trova nella vicina riserva di Poggio all’Olmo,
dove da studi fatti dall’Università
botanica di Siena, sono stati classificati circa 520 varietà diverse di piante).
Facendo tesoro di quello che la
natura ha donato a questo borgo e, che si è conservato nel tempo quasi come
immutato, la piccola comunità, credendo fortemente in questo progetto, offre a
tutti coloro che ne vorranno respirare la genuinità l’occasione di visitare il villaggio
accompagnati da poesie e scorci panoramici; di conoscere il bosco circostante; di
camminare lungo la sentieristica con la possibilità di essere accompagnati da
una guida ambientale; di scoprire la moltitudine di flora e fauna presenti (con
oltre 60 specie di uccelli avvistati tra la stagione invernale e quella
estiva); di lasciarsi stupire da luoghi incontaminati come Le Fimbole. Le
Fimbole si estendono per 1,8 ettari circa, in una zona incontaminata a 850
metri slm e ad 1 km dal paese di Salaiola. Qui, oltre ad un orto biologico, troviamo
diverse varietà di lavande tra le quali la
lavanda vera ed il lavandino (grosso abrialis - per la produzione di
olio essenziale e suoi derivati); piante aromatiche quali origano, timi, salvie
etc., e diverse varietà di piante da frutto, tutto coltivato nell’ottica della
permeacultura. E’ in progetto a breve, anche, l’attività dì apicoltura. La particolarità naturale delle Fimbole,
tra le altre, è l’incredibile fioritura del Fiordaliso, fiore ormai raro e quasi
estinto allo stato spontaneo.
Per chi volesse raggiungerci:
Salaiola, si trova a due ore e
mezzo di auto da Roma. Ad un’ora e mezzo dall’Argentario, Castiglione della
Pescaia, Punt’Ala, Firenze. Ad un’ora da Siena, Pienza, Terme di Saturnia,
Bagni di San Filippo. A mezz’ora da Montalcino, dalle piste di sci dell’Amiata
(1738 m s.l.m.), dall’abbazia di Sant’Antimo e dalla comunità di Siloe. A venti
minuti dalla comunità di Merigar, ove il paesaggio richiama alla memoria il
Tibet, limitrofa al monte Labro (1193 m s.l.m.); alla torre del profeta David
Lazzaretti, “il santo della montagna”, o, “il Cristo dell’Amiata” del quale il
comune di Arcidosso tiene viva la memoria nella sede-museo “centro studi David
Lazzaretti”.
Da Salaiola, poi, si possono
raggiungere con facilità altri itinerari naturalistici quali:
·
il parco faunistico alle pendici del Monte Labro
(struttura dedicata allo studio e salvaguardia di alcune specie di animali come
il lupo, il cervo, il daino, il muflone, il camoscio, il capriolo, la poiana,
l’albanella, l’istrice, il tasso, la volpe e il cinghiale);
·
il bosco del convento della S.S. Trinità nella
zona di Selva, dove svettano splendidi esemplari di abete bianco;
·
la riserva naturale del Monte Penna, (tra
Selvena e Castell’Azzara) dove tra gli aceri, si possono scorgere sparvieri,
astori, bianconi, martore, puzzole, istrici, daini, ...ecc;
·
riserva naturale di Rocconi: boschi, pareti e
guglie rocciose attraversate dal fiume Albegna;
·
la riserva naturale del Pescinello (nell’area a
monte di Roccalbegna, sulla strada che conduce al monte Labro), nata per la
salvaguardia di specie quali l’avvoltoio capovaccaio e il gambero di fiume. Qui
è anche segnalata la presenza del gatto selvatico, dell’albanella reale, del
nibbio bruno, del lanario;
·
il C.R.A.S.M. (Centro Recupero Animali Selvatici
della Maremma) a Semproniano, con l’obbiettivo di offrire cura ed assistenza
agli animali selvatici feriti o malati per poi rimetterli in libertà);
·
la riserva naturale di Poggio all’Olmo ed il
monte Aquilaia con piante monumentali di notevole interesse e la presenza di
specie endemiche come per esempio la viola etrusca.
Inoltre, si possono seguire
itinerari storici e artistici per rintracciare, per esempio, il mondo degli
Etruschi o quello medioevale nei castelli, abbazie, santuari, rocche; si
possono ammirare i capolavori dei pittori Nasini, il giardino di Daniel Spoerri.
Dulcis in fundo, gli itinerari
gastronomici: la via del vino D.o.c. di Montecucco o quella della castagna
amiatina e l’incredibile varietà dei piatti tipici locali conditi con un olio
eccezionale ricavato da tante varietà di olivo.